Bari, violenza su detenuto, uno dei tre agenti penitenziari confessa

Ha confessato Domenico Coppi, 58 anni, uno dei tre agenti penitenziari del carcere di Bari accusati di aver torturato un detenuto affetto da patologia psichiatrica, che aveva dato fuoco al suo materasso in cella. Con lui nell’interrogatorio di garanzia, è stato sentito il collega Raffaele Finestrone di 57 anni, che ha raccontato di essere intervenuto solo per scongiurare una situazione di pericolo, a causa delle fiamme. Il terzo agente, il 57enne Giacomo Delia, si è avvalso invece della facoltà di non rispondere. Tutti e tre sono agli arresti domiciliari da lunedì scorso. Secondo l’accusa avrebbero aggredito con calci e pugni il detenuto, il tutto nell’indifferenza di altri colleghi. Quindici in totale gli indagati. Tra loro ci sono altri sei agenti penitenziari sospesi temporaneamente dal gip, con interdizione dagli 8 mesi a un anno. Nell’inchiesta sono implicati anche un medico e tre infermieri del penitenziario barese. Tortura, falso ideologico e materiale, omissione di atti d’ufficio per non aver impedito le torture, violenza privata e omessa denuncia: queste le accuse a vario titolo. A segnalare l’accaduto alla Procura è stata la direzione del carcere, che ha così abbattuto il muro di omertà.

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